Radioembolizzazione epatica

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Radioembolizzazione epatica, 10 anni di esperienza, i mille trattamenti del Santa Maria Goretti”. Le casistiche del presidio pontino, presentate nella giornata di studi, entrano a pieno titolo nel contesto scientifico internazionale

 

Le conoscenze e le esperienze del team pontino capitanato da Rita Salvatori e Roberto Cianni sviluppano una casistica significativa per individuare e promuovere nuove soluzioni integrate per la cura dei pazienti oncologici.

Grande partecipazione al convegno scientifico“La Radioembolizzazione epatica, 10 anni di esperienza italiana, i mille trattamenti del Santa Maria Goretti”, tenutosi nell’aula Congressi dell’Ospedale Santa Maria Goretti il giorno 8 Aprile 2017.

L’iniziativa realizzata dalla Primaria del reparto di Medicina Nucleare del Goretti di Latina, Rita Salvatori e dal Primario di Diagnostica avanzata e Radiologia Interventistica dello stesso presidio, Roberto Cianni, ha visto la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti mondiali sulla radioembolizzazione con il metodo SIRT, tra cui il Professor Josè Ignacio Bilbao Jaureguizar dell’Università di Navarra, chairman del registro europeo per la sorveglianza e la sicurezza dei trattamenti radioembolizzanti del CIRSE (Cardiovascular Interventional Radiological Society of Europe), il Professor Enrico Cortesi dell’Università “La Sapienza di Roma”, il Professor Giuseppe Ettorre, Direttore del Centro trapianti dell’azienda ospedaliera San Camillo di Roma.

 Nel convegno che ha proiettato l’ospedale pontino a livello internazionale sono state illustrate le casistiche dei pazienti trattati con la tecnolgia “SIRT” (Selective Internal Radiation Therapy) attuata al Goretti di Latina. Un trattamento utilizzato per la cura dei tumori primitivi e secondari del fegato, che prevede il coinvolgimento di un team interdisciplinare mai sperimentato in altre attività cliniche, composto dal Radiologo Interventista, dal Medico Nucleare, dal Fisico Medico, dall’Oncologo, dall’Epatologo, dal Chirurgo, dall’Anatomo Patologo. 

Rita Salvatori ha sottolineato nel suo intervento quanto sia stato importante intuire le nuove possibilità scientifiche offerte dal SIRT e lavorare sinergicamente, coinvolgendo le diverse professionalità presenti in ospedale per offrire le migliori cure ai pazienti affetti dalla patologia oncologica.

Questa sinergia professionale, e l’utilizzo della nuova tecnologia ha permesso all’ospedale pontino di diventare un punto di riferimento nella comunità scientifica internazionale per il trattamento dei tumori epatici con la radioembolizzazione SIRT e opinion leader sull’argomento, affiancandosi ai migliori centri presenti oltre confine come quello di Monaco di Baviera, di Essen, di Pamplona e Chicago, solo per citarne alcuni. 

Il trattamento praticato al Goretti, come ha rilevato Roberto Cianni nella sua relazione, ha evidenziato che sui mille casi trattati, in 380 tumori primitivi (epatocarcinomi) la remissione completa si evidenzia nel 20 % dei casi, inoltre, su 700 casi di pazienti con metastasi che avevano colpito il fegato provenienti da tumori del colon retto e mammella, il trattamento con SIRT ha visto raddoppiata la sopravvivenza di cinque anni rispetto al solo trattamento chemioterapico. E proprio sul trattamento da metastasi della mammella il Goretti ha la più alta esperienza di trattamenti e risultati con questa tecnologia in ambito internazionale, infatti, ormai, i 1000 casi sono stati doppiati da tempo. Queste cure all’avanguardia hanno portato una forte mobilità attiva all’interno dell’ospedale pontino, pazienti che non provengono solo della provincia di Latina o dalla regione Lazio ma che si rivolgono al Goretti varcando anche i confini nazionali. 

Tra i relatori della giornata anche: i medici Luca Filippi ed Ermanno Notarianni, Adelchi Saltarelli. Hanno partecipato all’evento scientifico anche il Sindaco di Latina, Damiano Coletta e il Commissario Straordinario ASL di Latina, Giorgio Casati.