Giù la maschera
Giù la maschera

Un pugno nello stomaco… si, un qualcosa di simile o per lo meno simile al suo effetto.

Pranzo della domenica e il TG5 che partecipa col suo sottofondo di notizie.

“…Carnevale di Venezia che inizia mettendo in movimento anche imponenti misure di sicurezza…” (come è giusto che sia, aggiungo io).

Però vi rendete conto?

Che senso ha il carnevale se qualcuno si può avvicinare e ti può dire “giù la maschera!” (così ha esordito il giornalista, inviato del TG5).

L’effetto è quello che proverebbe un tatuatore che venisse costretto ad eseguire le sue opere con un inchiostro trasparente!

E bisognerà obbedire poiché a chiederlo saranno forze dell’ordine, alcune visibili, visibilissime e altre più o meno in incognito. Più o meno mascherate anch’esse.

E dove stanno gli effetti del “pugno nello stomaco”?

E’ giusto tutelare la sicurezza no?

Non sono un amante del carnevale e non mi maschero da decenni ma credo che bisogna sempre immedesimarsi in culture, tradizioni ed usanze altrui.

Eh ok.

Per alcuni il carnevale è importante. Importantissimo.

E per taluni il carnevale sarà rovinato con l’infrazione e la violazione delle sensazioni di misteriosità che una maschera può conferire a chi la indossa ma ciò a favore di un barlume di sicurezza in più per la “piazza”.

 

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Ma non è nemmeno questo il punto – o il “pugno”.

Siamo arrivati alla frutta se c’è qualcuno che “vince” violentando le tue tradizioni e aumentando il tuo terrore tanto da poterti obbligare, più o meno indirettamente, a calare la maschera durante il carnevale più bello, storico e per rilevanza culturale, più importante del pianeta.

Capite che sto dicendo che è giusto effettuare i controlli ma che è molto molto grave?

 

 

Poi il pensiero va oltre.

Il carnevale non lo si festeggia mica solo a Venezia. Mica solo in Italia.

E come si fa allora a “calare” tutte queste maschere?

Aspetta aspetta… E quando poi hai calato la maschera? Cosa si è ottenuto?

“Hey tu… hai la faccia da terrorista, vieni con me!”.

Sicuramente (lo voglio sperare in realtà) ci saranno sistemi di controllo diversi, più efficaci, più scientifici e forse meno “analogici” dell’ormai famoso “giù la maschera” che solo a sentirli racchiusi sotto la definizione di “Intelligence” già un po’ ti tranquillizza.

“Archiviata” la preoccupazione, giochiamo qualche istante con la fantasia.

Sarebbe bello guadagnarsi l’autorità di poter dire a chiunque e in qualsiasi luogo:

  • hey tu… giù la maschera!”
  • “ma… ma io… io NON sono mascherato”
  • appunto!”

Ma questo è un altro discorso.

Un’altra piaga.

Forse – sarcasticamente parlando- più dannosa del terrorismo.

“Briiigitte Bardot…Bardooot…!”

 

Pasquale Valiante per Parvapolis.it

 

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